E’ tempo di costruire la struttura di Sanremo 2025 che a febbraio tornerà con un’edizione decisamente rinnovata. Carlo Conti è tornato a parlare del suo ritorno alla conduzione e alle modifiche che apporterà nella kermesse. Tra sogni e aspirazioni, il conduttore toscano ha confermato la riduzione del numero degli artisti in gara, così come la suddivisione tra big e nuove proposte. Inoltre ha aggiunto che le sue serate chiuderanno prima per dare spazio anche al Dopo Festival.
Sanremo 2025: il nuovo Festival di Carlo Conti
In occasione di una recente intervista, Carlo Conti ha fatto il punto della situazione su Sanremo 2025. Il Festival è un cantiere aperto, ma alcuni paletti importanti sono stati già fissati. Il conduttore, non a caso, ha confermato la riduzione dei cantanti che pare proprio passeranno da trenta a venti. Il tutto fatto per ridurre la durata delle serate che dovrebbero finire massimo entro mezzanotte e mezza. Tornerà anche la suddivisione tra big e nuove proposte, con quest’ultime che faranno gara a parte praticamente. Per il resto sembra che non ci saranno modifiche, neanche al sistema di voto che pareva prossimo a cambiare le sue percentuali: “Sarebbe assurdo cambiare qualcosa che funziona benissimo, solo piccole modifiche”.
Sanremo 2025: i protagonisti del Festival
I contatti con i prossimi cantanti di Sanremo 2025 sono partiti e pare proprio che si rispetterà quanto detto nelle ultime settimane. Si proverà ad accontentare tutte le generazioni, anche se si vocifera una netta diminuzione di artisti reduci dai talent show così come quelli del genere trap\rap. Il sogno di Carlo Conti ha un nome ossia quello di Vasco Rossi. Tuttavia, il conduttore sa che averlo in gara è praticamente impossibile, motivo per cui vorrebbe averlo come ospite della prima serata: “Vasco Rossi è il mio sogno, mi piacerebbe che aprisse il Festival con Albachiara”.
Nessun nome svelato quindi dal conduttore sia sul fronte concorrenti che su quello dei co-conduttori: “Al momento non so chi mi accompagnerà sull’Ariston. Gli ospiti? Potrebbero anche non esserci”.
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