E’ in corso una polemica mediatica sul concerto del Primo maggio di casa Rai, che ha visto Fedez denunciare la censura subita da Rai 3 all’inoltro della bozza del discorso che lui avrebbe tenuto all’evento, parlando di crisi del lavoro per la festa dei lavoratori, del ddl Zan contro l’omotransfobia, e di frasi a suo dire “omofobe” e pronunciate da alcuni esponenti Lega. A margine del “concertone” e del discorso tenuto dall’influencer milanese all’evento, si sono poi scatenate tra le reazioni più disparate. Dalla politica, a Domenica live Matteo Salvini ha ribattuto al rapper ritenendo gravi le frasi omofobe denunciate da Fedez, per poi non nascondere di trovare inopportuna la parte del discorso del cantante sul ddl Zan pro-sinistra e partitica presentata all’evento Rai dedicato al lavoro. A mezzo social, contro la posizione di Fedez si dice anche Povia, definendo il rapper un “finto cantante ribelle”. A schierarsi, invece, dalla parte di Fedez è Tommaso Zorzi, ormai volto Mediaset, il quale però viene ora aspramente criticato dal web in quanto ritenuto incoerente. Particolari, che vi snoccioliamo nel nostro articolo.
Fedez, il discorso per il primo Maggio divide
Fedez è ancora una volta al centro di una polemica, stavolta per il discorso tenuto in occasione del concerto del Primo maggio, giornata in cui è ricorsa la Festa del lavoro e dei lavoratori, segnata dalla crisi del lavoro dovuta alla pandemia di Coronavirus. La prima parte del discorso è dedicata proprio alla crisi del lavoro, in particolare alla categoria dello Spettacolo, a detta del rapper la più bistrattata nel Belpaese in tempi Covid. Poi, ad un certo punto Fedez denuncia in diretta tv l’intimidazione di censura che lui sostiene di aver subito da parte di Rai 3 all’inoltro della bozza del discorso che avrebbe tenuto all’evento. Questo per la seconda parte dello stesso, improntata sul disegno di legge Zan contro l’omotransfobia. Un monologo che sta dividendo l’opinione pubblica. Se da una parte c’è chi si dice a favore dello stesso, dall’altra parte c’è chi invece sostiene che fosse inopportuno da parte del rapper parlare del ddl Zan ad un evento sul lavoro.
Fedez vs. Rai: esplode la polemica
Sul palco del concerto del Primo Maggio andato in onda su Rai 3, circa la sedicente intimidazione di censura subita da Rai 3, Fedez ha stigmatizzato alcune frasi omofobe che a suo dire (come “Se avessi un figlio gay, lo brucerei”, questo va verificato, ndr) avrebbero riportato alcuni esponenti della Lega, che insieme a Fratelli d’Italia sono i partiti politici ad opporsi all’approvazione del ddl Zan, ritenendola una bozza di legge discriminatoria che ghettizza la comunità Lgbtq quando invece potrebbe essere integrata la legge Mancino che punisce i reati e le discriminazioni basate su nazionalità, etnia e credo religioso. Frasi sessiste che Rai 3 non avrebbe mai voluto mandare in onda con tanto di nomi e cognomi da parte di Fedez, come il rapper sostiene non solo sul palco ma anche nel video condiviso su Instagram di una conversazione avuta con i vertici di Rai 3, dove quest’ultimi ritengono inopportuno la parte del discorso di Fedez sui diritti Lgbtq per l’evento sul lavoro. Un video che ha inasprito ancor di più la polemica sul caso, tanto da dividere molto l’opinione pubblica, dalla tv, ai social, passando per spettacolo e politica.
Rai, le reazioni al discorso di Fedez sul ddl Zan: Tommaso Zorzi fa discutere
Il discorso che Fedez ha presentato al concertone del Primo maggio ha scatenato tra le reazioni più disparate. In un intervento a Domenica Live andato in onda su Canale 5, Matteo Salvini ha ritenuto sprecata l’opportunità che il cantante avrebbe avuto per parlare della ripresa del lavoro in Italia all’evento di Rai 3, per poi infierire sulla sedicente intimidazione di censura subita dal rapper: “Il concertone è di sinistra, Fedez è di sinista, si mettessero d’accordo”. Salvini, tuttavia, ritiene gravi le frasi omofobe che Fedez ha denunciato sul suo partito, Lega (dichiarazioni che vanno verificate, ndr). Nel web contro il discorso di Fedez si dice anche Povia, in un intervento su Instagram contro ogni tipo di “sistema”: “Alzano le tasse e abbassano i salari, c’è chi guadagna a fare il finto ribelle, i cantanti ribelli anti-sistema fanno tutti parte del sistema”. Ma dalla parte di Fedez si schiera l’ex Gf vip 5 e volto Mediaset, Tommaso Zorzi, sempre su Instagram: “Un grande. Io comunque ragazza di Cologno”. Un intervento che a molti internauti non piace, ritenuto incoerente rispetto al fatto che Zorzi non si sia schierato contro i colleghi Mediaset, Pio e Amedeo, per gli sketch satirici sugli omosessuali con appellativo “froc*o” registratisi a Felicissima Sera in casa, su Canale 5. In risposta alle critiche, Tommaso si dice contrario alla censura come Fedez e quindi come lui Pio e Amedeo hanno diritto di espressione al cospetto del giudizio del pubblico. Poi annuncia di volersi prendere una “pausa” dai media, perché stanco di sentirsi sotto giudizio. E infine conclude, tra le Instagram stories: “Non vi nascondo che fa male. Non vi nascondo che non è facile acquisire la consapevolezza che tutto quello che farai sarà soggetto ad uno scrutinio severissimo”.
Chissà, quindi, se evolverà ancora la polemica sul caso Fedez vs. Rai.