L’avvocato Nicodemo Gentile, che rappresenta Elena Cecchettin, la sorella della vittima, ha annunciato che lavoreranno per far riconoscere all’accusa l’aggravante del “motivo abietto” nel caso di omicidio: Filippo Turetta è stato definito “un uomo senza empatia” che ha freddamente eliminato la sua ex, Giulia Cecchettin, con l’intenzione di punirla per ciò che lui ha interpretato come un atto di insubordinazione.
Omicidio Giulia Cecchettin: l’accusa di un motivo abietto
L’avvocato Gentile, che è anche presidente dell’associazione Penelope, ha affermato che Filippo Turetta non ha agito per gelosia ma con uno spirito punitivo. La motivazione dietro l’omicidio di Giulia Cecchettin è stata considerata “turpe” e la sua condotta nel complesso è stata definita spregevole. L’aggravante del “motivo abietto” è aggiunto alle altre possibili accuse di premeditazione e crudeltà che potrebbero essere contestate al 22enne.
Omicidio Giulia Cecchettin: il punto di rottura che ha scatenato Filippo Turetta
L’avvocato di Elena Cecchettin ha spiegato che il punto di rottura nella relazione tra Filippo Turetta e Giulia Cecchettin è stata la laurea di quest’ultima. Questo traguardo avrebbe reso Filippo sempre più insignificante e avrebbe comportato il distacco definitivo da parte di Giulia, pronta a iniziare una nuova fase della sua vita, anche nelle relazioni.
In conclusione, la famiglia di Giulia Cecchettin cerca giustizia e spera che la morte della giovane possa servire a sensibilizzare le persone sulla violenza contro le donne e sulla necessità di riconoscere e prevenire situazioni simili in futuro.
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