Lo scoppio della guerra tra Russia e Ucraina sta coinvolgendo un po’ tutti indirettamente e direttamente. Tra mercati che oscillano, prezzo del gas che decolla, iniziative per fermare la guerra e messaggi di questa natura, anche il panorama della musica ha deciso di prendere una decisione molto forte. A pochi mesi dall’Eurovision 2022, l’organizzazione ha deciso di escludere la Russia dalla competizione perché porterebbe discredito ai concorrenti.
Eurovision 2022: esclusa la Russia
Continua l’effetto domino causato dalla guerra russo ucraina. Dopo le numerose voci che si sono susseguite nelle ultime ore, con l’emittente televisiva nazionale Ucraina, Suspilne, che chiedeva l’esclusione della Russia dall’Eurovision 2022, è arrivata l’ufficialità: nessun cantante russo parteciperà alla manifestazione canora in scena a Torino dal 10 al 14 maggio 2022. Un dietrofront avvenuto dopo l’iniziale rifiuto dell’European Broadcasting Union, organizzatore dell’evento, che non aveva accolto l’appello ucraino, sottolineando inizialmente la valenza non politica dell’Eurovision. Determinante sarebbero stati i fatti delle ultime ore.
Eurovision 2022: l’organizzazione spiega i motivi
A far sapere cos’è accaduto in queste ore è proprio l’Ebu (European Broadcasting Union) che ha rilasciato una dichiarazione ufficiale sul suo profilo Twitter. Qui ha spiegato la sua nuova posizione: “L’European Broadcasting Union ha annunciato che nessun artista russo parteciperà all’Eurovision Song Contest di quest’anno. La decisione riflette la preoccupazione che, alla luce della crisi senza precedenti in Ucraina, l’inclusione di una voce russa nel Contest di quest’anno porterebbe discredito ai concorrenti”. Non a caso, spiega l’ente, quello che sta succedendo tra Russia e Ucraina andrebbe contro i principi del contest.
Eurovision 2022: i principi del contest
La presenza russa, secondo l’European Broadcasting Union, non è quindi più accettabile, in quanto metterebbe in discussione i principi con cui si svolge il contest canoro, che quest’anno si svolgerà in Italia. Si legge infatti: “Vorremmo sottolineare che l’Eurovision Song Contest è stato creato dopo la Seconda Guerra Mondiale per unire l’Europa. In considerazione di ciò, la partecipazione della Russia come aggressore e violatore del diritto internazionale all’Eurovision di quest’anno mina l’idea stessa della competizione”. Una scelta che pare abbia trovato d’accordo anche gli altri Stati.