Filippo Turetta è arrivato in Italia ed è stato scortato nel carcere di Montorio, a Verona, dove ha ottenuto un colloquio con uno psichiatra e il suo legale Giovanni Caruso. Gli agenti hanno dovuto adottare delle misure impreviste con il 22enne per proteggerlo da sé stesso e dagli altri detenuti. Da quando è giunto in prigione, l’imputato per l’omicidio di Giulia Cecchettin chiede una sola richiesta, ma andiamo per gradi.

Filippo Turetta collocato in una cella doppia: il motivo

Durante la sua prima notte in carcere, Filippo Turetta ha condiviso la cella con un altro detenuto, anch’esso coinvolto in reati gravi simili. Le motivazioni di questo provvedimento e del fatto che viene tenuto costantemente sotto controllo sono legate alla possibilità che il ragazzo possa commettere autolesionismo o addirittura tentare il suicidio. In questa prima fase, è stato descritto dagli agenti come “provato, disorientato” e silenzioso. Il suo avvocato Giovanni Caruso ha dichiarato che è adeguatamente assistito e protetto in un carcere di massima sicurezza, senza rilasciare dettagli sulla conversazione avuta con il suo assistito, ha sottolineato l’importanza dell’aspetto umano in questa tragica vicenda, oltre a quello tecnico.

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Filippo Turetta: si attendono i risultati della perizia psichiatrica

Filippo Turetta è stato temporaneamente collocato nel reparto infermeria carcere di Montorio, in attesa delle valutazioni psicologiche e psichiatriche. Successivamente, verrà trasferito nella sezione “protetti”, destinata ai detenuti per reati gravi con forte riprovazione sociale, evitando così contatti con detenuti per altre tipologie di reati. La sua permanenza in carcere è seguita da vicino, e gli agenti di polizia penitenziaria lo sorvegliano attentamente, anche durante la notte, per prevenire comportamenti autolesionistici.

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Filippo Turetta in attesa di rivedere i suoi cari

Filippo Turetta potrebbe affrontare la giudice Benedetta Vitolo e scegliere se rispondere alle accuse o mantenere il silenzio. La sua situazione potrebbe peggiorare se fosse contestata l’aggravante della premeditazione. Nel frattempo, il giovane chiede ansiosamente quando potrà finalmente incontrare i suoi genitori, ma gli è stato spiegato che non potrà vedere la sua famiglia fino a dopo l’interrogatorio previsto per martedì 28 novembre 2023.

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La storia di Filippo Turetta continua a suscitare interesse e interrogativi mentre il giovane affronta il duro percorso della detenzione in attesa del verdetto della giustizia.

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