Gabriele Parpiglia ha rotto ogni legame con la redazione del settimanale “Chi”, diretta da Alfonso Signorini. Dopo anni di collaborazione, partendo come autore delle celebri “Chicche di Gossip”, il giornalista ha abbandonato. E adesso ha deciso di vuotare il sacco durante un’intervista al podcast “Jas Do It”. E lo ha fatto senza mezzi termini: scopriamo insieme cosa ha rivelato.
Lo sfogo di Gabriele Parpiglia su Alfonso Signorini e sul settimanale Chi
Gabriele Parpiglia, nel suo intervento, non ha risparmiato critiche: “Il giornale è diretto da uno che è Babbo Natale. Lo amo perché porta regali ai bambini, ma ai lettori non porta più notizie.” Secondo il giornalista, la crisi editoriale di “Chi” è evidente non solo nei contenuti, ma anche nel modo in cui si gestiscono le redazioni: “Titoli come ‘riparto da me stessa’ oggi non interessano a nessuno”. Da qui la sua decisione di andarsene, puntando tutto sul mondo digitale.
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Il difficile periodo di Gabriele Parpiglia come dipendente di Chi
Nel racconto di Gabriele Parpiglia, uno dei momenti più forti è legato proprio alla rubrica di cui è stato anima e mente per anni: “Chicche di Gossip”. Quelle pagine, diventate spesso fonte di scoop e riprese da agenzie stampa, erano ormai ridotte a un compitino: “Ricevevo solo un messaggino: ‘Gabriele, lunedì le chicche’”, ha detto con amarezza. Il giornalista ha parlato apertamente di burnout: un periodo difficile in cui si è sentito “umiliato, oscurato, sfruttato”.
La rottura definitiva con Alfonso Signorini e la redazione di Chi
Il punto di non ritorno è arrivato dopo un episodio definito da Parpiglia “gravissimo”, che però non ha ancora potuto raccontare nei dettagli. “Mi sono dimesso via PEC, subito”, ha spiegato. Non solo: ha anche registrato il nome “Chicche di gossip tesoro”, anticipando nuove iniziative personali. “Ora inizia una nuova fase: i Chicchi di Gossip”, ha annunciato, con ironia e determinazione.
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La nuova frontiera di Gabriele Parpiglia: newsletter e giornalismo indipendente
Deluso dal sistema editoriale tradizionale, Parpiglia guarda avanti. “In America i giornalisti vengono assunti per le newsletter”, ha ricordato. Il suo obiettivo è proprio quello: creare un canale diretto con i lettori, senza mediazioni. E lancia una frecciatina ai colleghi rimasti nel sistema: “Ormai dovevo quasi pagare io per lavorare”. Un’accusa forte che riaccende il dibattito sul valore del lavoro giornalistico nell’era digitale.
Una strategia autonoma per riconquistare libertà e rispetto
Con il nuovo progetto “Chicchi di Chi”, il giornalista ha deciso di riappropriarsi del proprio stile e del proprio pubblico. “Non mi hanno visto arrivare”, ha dichiarato nel suo sfogo, riferendosi alle “strategie di carta” che avrebbe smascherato e ribaltato. Oggi Parpiglia si sente più libero: “Mi sono rialzato, ora posso lavorare con la mia testa”. Una dichiarazione d’intenti che mostra quanto sia importante per lui l’indipendenza editoriale.
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I prossimi passi di Gabriele Parpiglia
Al momento, Gabriele Parpiglia ha preferito non entrare nei dettagli sul fatto “gravissimo” che ha determinato la sua uscita dal settimanale. Ma ha promesso: “Appena sarà possibile, documenterò tutto”. Intanto, continua a lavorare sulla sua nuova piattaforma e sulla newsletter “Chicchi di Chi”, che in poco tempo ha già attirato migliaia di iscritti curiosi di conoscere retroscena e anticipazioni esclusive.
La vicenda di Gabriele Parpiglia segna un punto di svolta nel giornalismo gossip italiano. Un tempo colonna portante di uno dei magazine più noti del Paese, oggi sceglie di scrivere da solo le sue regole. Con una penna affilata e una visione chiara, si apre alla sfida dell’indipendenza, dando voce non solo alle celebrità, ma anche a un nuovo modo di fare informazione. Un addio che suona come un nuovo inizio.
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