Michele Merlo poteva essere salvato? Se la malattia fosse stata riconosciuta e presa in tempo, l’intervento dei medici avrebbe potuto salvargli la vita? Questa è la domanda che oggi, il giorno della morte del cantante conosciuto con il nome d’arte di Mike Bird, si fanno in molti. E se la fa anche il padre dell’artista di X-Factor e Amici 16, che ha denunciato l’incompetenza dei medici del pronto soccorso e del medico di famiglia che non hanno riconosciuto i sintomi della leucemia, neanche quelli lampanti.
Michele Merlo rimandato a casa con febbre e mal di testa
“Non posso dire se ha riferito al medico di avere, oltre agli altri sintomi, sangue dal naso – come ha avuto – e giramenti di testa” ha spiegato il padre di Michele Merlo in un’intervista rilasciata a un telegiornale locale quando il 28enne si trovava ricoverato presso l’Ospedale Maggiore di Bologna, subito dopo la disperata operazione al cervello con la quale i medici hanno provato, inutilmente, a salvargli la vita. “A Vergato gli hanno dato degli antibiotici da prendere: quando l’hanno mandato a casa aveva 38,5-39 di febbre” ha denunciato l’uomo.
In ospedale la prima diagnosi sbagliata, poi l’intervento del medico di famiglia
Una terapia completamente sbagliata, data per una diagnosi iniziale di malattia virale. La diagnosi non aveva convinto Michele Merlo, il quale si era rivolto anche al medico di famiglia a Bassano. Senza visitarlo, il dottore gli ha consigliato un altro antibiotico. Anche questo, ovviamente, inutile. Mike – come lo chiamavo gli amici e come era conosciuto dai fan – si sentiva male da giorni: aveva i linfonodi ingrossati e soprattutto un terribile mal di testa non lo abbandonava mai, così forte da essere divenuto insopportabile.
La denuncia del padre di Mike Bird: “Medico non proprio professionale”
“Il primo soccorso, nella serata in cui mio figlio è finito in ospedale, è stato condizionato da un medico non proprio professionale che non può fare quel tipo di interventi, non tiene la tensione quando è sotto stress” ha denunciato ancora Domenico Merlo, il papà di Michele, che attualmente è irraggiungibile, prostrato dal lutto. L’uomo ha spiegato di non voler puntare il dito contro nessuno. “Mi interessa che certi errori non si debbano ripetere, se di errori si tratta” sono state le sue parole.
E ancora: “Che chi ha sbagliato così oggi non sbagli domani”. Ovviamente, però, sulla vicenda sta indagando la Asl di competenza.