La domenica italiana farà a meno di Non è l’Arena, talk show di Massimo Giletti in onda su La7. Dopo sei anni di collaborazione, i vertici dell’azienda hanno deciso di sospendere la programmazione e i motivi non sono ancora del tutto chiari. Il conduttore è intervenuto sulla questione e non ha nascosto il rammarico, soprattutto in merito alle persone che lavoravano con lui. Per Giletti potrebbero aprirsi le porte della Rai, ma nel frattempo echeggia una certa tensione dalle sue parti.
Non è l’Arena: Massimo Giletti commenta la sospensione
Dopo sei anni di programmazione, Non è l’Arena è stato clamorosamente sospeso. Con una nota, i vertici di La7 hanno ringraziato Massimo Giletti per il lavoro svolto con passione e dedizione, facendo sapere che rimarrà a disposizione dell’azienda. Tuttavia, il rammarico per aver perso la sua creatura è tanta. Il conduttore ha così commentato in una recente intervista: “Tutto si chiarirà al momento giusto”. E ancora: “Ognuno ha la sua versione. Non voglio aggiungere altro, penso solo ai miei 35 che lavorano con me e si ritrovano ora sbattuti fuori dopo sei anni. Io ho le spalle larghe, penso solo a loro”. Quanto le voci di perquisizioni spiega: “E’ tutto falso, nessuna perquisizione e nessuna notifica dalle forze dell’ordine”.
Non è l’Arena: Massimo Giletti passa alla Rai?
Mentre si cercano di capire i reali motivi che hanno portato alla sospensione di Non è l’Arena, alcune indiscrezioni fanno sapere che il pomo della discordia potrebbe essere quello della presunta trattativa tra Massimo Giletti e la Rai. Stando agli esperti, infatti, sarebbero stati proprio i contatti tra le due parti a spingere l’azienda a fermare il talk show, la quale avrebbe accelerato per sospendere la programmazione.
D’altronde, il passaggio di Giletti alla tv pubblica sarebbe in linea con il rinnovamento dei palinsesti che il centrodestra vorrebbe realizzare a partire dalla prossima stagione.
Dello stesso argomento potrebbe interessarti anche…