Renato Zero, nato Renato Fiacchini il 30 settembre 1950, ha condiviso riflessioni profonde sul suo percorso di vita e carriera nell’intervista rilasciata al podcast Passa dal BSMT di Gianluca Gazzoli. L’artista, che soffia oggi 74 candeline, ha parlato della sua infanzia solitaria, del bullismo subito, del suo rapporto con la musica e della figura centrale di suo padre, un poliziotto non severo e aperto di mente. Ha ripercorso anche la sua carriera, i successi e i momenti difficili, offrendo uno spaccato unico della sua esperienza artistica e personale.
L’infanzia di Renato Zero e il rapporto con i nonni
Renato Zero ha descritto la sua infanzia come solitaria, cresciuto nel cuore di Roma, in un ambiente dove i bambini avevano poco spazio. “Vivevamo in Via Ripetta 54 in 11 persone, tra fratelli, genitori, zii e nonna Renata”, ha raccontato. La nonna era una figura centrale nella sua vita, portandolo a spasso per la città legato al guinzaglio del pastore tedesco di famiglia. Ha inoltre raccontato il suo rapporto con gli anziani, che considera il “canale più attendibile per capire la vita”.
Il bullismo subito da Renato Zero e la musica come salvezza
Renato Zero ha parlato apertamente del bullismo subito da giovane. “Tornavo a casa con i lividi e cercavo di nasconderli ai miei genitori”, ha ricordato, spiegando come la sua calma e tranquillità spesso paralizzassero i suoi aguzzini. La musica è stata la sua via di fuga: “Ho trasformato quegli umori in canzoni”, ha spiegato, ricordando come a soli 17 anni scrisse il suo grande successo Il Cielo, nato durante una notte stellata a Ventotene.
Renato Zero: i travestimenti e il padre
Un aneddoto particolarmente toccante riguarda il rapporto con suo padre Domenico, un poliziotto che, contrariamente alle aspettative, non fu mai severo nei confronti dei travestimenti di Renato. “Un giorno mi vide con un sacchetto e dentro c’erano un boa e un accademico fucsia. Mi disse: ‘Da domani esci di casa così’”, ha raccontato l’artista. Il padre, nonostante le critiche degli altri poliziotti del quartiere, difese sempre il figlio, mostrando un’apertura mentale rara per l’epoca.
La carriera di Renato Zero e il successo con i fan
Renato Zero ha parlato anche del suo lungo percorso artistico, dagli esordi fino alla creazione della prima community musicale in Italia, i famosi “sorcini”, che lo seguono con affetto da generazioni. Ha raccontato aneddoti della sua carriera, dalla chiusura di Zerolandia alla sua trovata di marketing che gli ha permesso di mantenere il controllo dei suoi dischi.
L’intervista di Renato Zero ci offre uno sguardo intimo e autentico su una carriera straordinaria e una vita vissuta sempre con passione e determinazione. Attraverso le sue parole emerge la figura di un artista che, nonostante le difficoltà e le critiche, ha saputo trasformare il dolore in arte e il suo percorso in un messaggio di libertà e consapevolezza.
Dello stesso argomento potrebbe interessarti anche…