Durante un’intervista recente, Michele Bravi, ex giudice di Amici 22, ha espresso il suo pensiero sulle dichiarazioni di Arisa riguardo alla comunità LGBTQ . Mentre si prepara per il suo spettacolo “Mondo Sottile Live” al Castello Sforzesco, il cantante ha rilasciato un’intervista ad Andrea Conti per Il Fatto Quotidiano, in cui ha affrontato l’argomento delicato. Bravi ha evidenziato l’importanza di concentrarsi sulle battaglie per i diritti e di tutelare la comunità LGBTQ a livello istituzionale, sottolineando che il gossip mediatico non dovrebbe oscurare il vero significato del Pride.
Amici 22, le riflessioni di Michele Bravi sulle parole di Arisa
Michele Bravi ha commentato le dichiarazioni di Arisa riguardo alla comunità LGBTQ durante un’intervista recente. Pur ammettendo di non aver visto l’intervista completa, il cantante ha espresso il suo disinteresse verso il titolo sensazionalistico che ha generato scalpore. Secondo Bravi, il mese del Pride è un momento in cui si celebra la lotta per i diritti e sarebbe importante concentrarsi su tali battaglie anziché lasciarsi distrarre da gossip più o meno fondati. Bravi ha sottolineato che ognuno ha il diritto di esprimere il proprio giudizio, ma è essenziale spostare il focus sulle azioni che possono essere intraprese a livello istituzionale per tutelare la comunità LGBTQ . Ha evidenziato che Arisa, come collega e professionista, ha le capacità per difendersi e che non spetta a lui autorizzare o non autorizzare ciò che ha detto. Tuttavia, Bravi ha riconosciuto che ogni parola pronunciata comporta una responsabilità, indipendentemente dalle circostanze.
Il cantante ha infine manifestato empatia nei confronti di Arisa, poiché ha ammesso di essere stato ingenuo in passato durante le interviste, senza volerlo. Michele ha sottolineato che attaccare Rosalba sarebbe scortese, poiché l’argomento è già oggetto di dibattito pubblico, mentre difenderla potrebbe risultare offensivo nei confronti della sua intelligenza. Ha suggerito che Arisa possa riflettere sull’errore commesso e non distogliere l’attenzione dal tema centrale del Pride.
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