Armando Incarnato, noto cavaliere del trono over di Uomini e Donne, ha recentemente pubblicato uno sfogo sui social media che ha destato l’attenzione dei suoi numerosi fan. Il motivo di tale sfogo è legato alla sua esperienza con un agente delle forze dell’ordine che gli ha inflitto una multa mentre si trovava alla guida in Calabria, sollevando sospetti di un abuso di potere.
News Uomini e Donne, lo sfogo di Armando Incarnato
Nelle sue storie di Instagram, Armando Incarnato ha mostrato la multa presa: “Cinque punti della patente e 185,50 euro di verbale.” Secondo quanto dichiarato dal cavaliere del trono over di Uomini e Donne, l’evento si è verificato mentre si stava dirigendo verso un ristorante ed una fan lo ha fermato per chiedere una foto, ma quando il marito della ragazza è arrivato, Armando ha notato che aveva un’espressione scontenta. Tuttavia, lui e la ragazza sono riusciti a scattare la foto senza problemi. Successivamente, mentre era al volante, bloccato nel traffico, Armando ha utilizzato il cellulare per ascoltare un audio. A quel punto, sono sopraggiunti degli agenti “in una maniera molto scostumata”, che l’hanno multato per aver utilizzato il telefono mentre guidava. Incarnato ha rivelato di essersi poi reso conto che l’agente che gli ha fatto la multa era il marito della ragazza che poco prima gli aveva chiesto la fotografia.
Tramite un post sul suo profilo, Armando Incarnato ha condiviso i dettagli dell’incidente, rivolgendosi direttamente all’agente che gli ha notificato la multa e la sanzione. Ha sottolineato che non è la divisa a infastidirlo, ma l’accusa di abuso di potere. Armando ha affermato di aver sentito il poliziotto ridere di lui e di aver fatto commenti ironici riguardo alla sua partecipazione a Uomini e Donne. Nella descrizione del post, Armando ha aggiunto: “Tua moglie però è quella che mi segue tutti i giorni da casa, e forse questa cosa ti disturba la giornata.” Inoltre, il cavaliere del trono over ha rivelato che il collega del poliziotto a cui si è rivolto nel post si è scusato per l’accaduto, attribuendo il comportamento dell’agente al nervosismo e alla sua presunta antipatia nei confronti di Armando.
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