Una deflagrazione improvvisa ha sconvolto il primo pomeriggio a Ercolano, dove una fabbrica di fuochi d’artificio non registrata è stata teatro di una tragedia. L’incidente ha causato tre vittime, tra cui un 18enne albanese al suo primo giorno di lavoro e due sorelle gemelle. Sul posto, carabinieri e vigili del fuoco hanno lavorato senza sosta per spegnere le fiamme e avviare le indagini. La zona, un appartamento adibito a fabbrica abusiva, è stata teatro di scene strazianti. Il sindaco Ciro Buonajuto ha espresso dolore e sgomento, chiedendo maggiore attenzione e rispetto delle regole per evitare simili tragedie in futuro. Ecco i dettagli della drammatica vicenda e le prime dichiarazioni delle autorità.
L’esplosione e il dramma delle vittime
L’esplosione è avvenuta in un appartamento situato in contrada Patacca 94, trasformato illegalmente in una fabbrica di fuochi d’artificio. I carabinieri di Ercolano hanno accertato che l’immobile era un’unica unità abitativa adibita a deposito e laboratorio abusivo. Sul posto si è subito materializzata una scena drammatica: un tappeto di fuochi d’artificio sparsi ovunque e una colonna di fumo visibile da chilometri. Tra le vittime, un giovane albanese di appena 18 anni al suo primo giorno di lavoro e due sorelle gemelle di 26 anni, entrambe provenienti da Marigliano. I soccorritori hanno descritto urla e disperazione da parte dei familiari accorsi sul posto.
Il racconto del sindaco Ciro Buonajuto
Il sindaco di Ercolano, Ciro Buonajuto, intervenuto sul luogo della tragedia, ha espresso la sua profonda commozione. Ha dichiarato: “Una scena di devastazione e dolore. Non sono mai pervenute richieste di autorizzazioni. Dei giovani non possono morire così. Dobbiamo insegnare ai giovani che la via maestra è quella del rispetto delle regole. Non deve mai più accadere una cosa del genere”. Buonajuto ha sottolineato l’importanza di prevenire incidenti simili attraverso il rispetto delle normative e il controllo rigoroso delle attività non autorizzate. La sua presenza ha voluto testimoniare vicinanza alle famiglie delle vittime e l’impegno per una maggiore sicurezza nella comunità.
Le indagini e i primi accertamenti
Le forze dell’ordine stanno lavorando per chiarire chi sia l’utilizzatore dell’immobile e come sia stata possibile una simile tragedia. Dai primi accertamenti è emerso che la fabbrica non risultava registrata e operava in totale illegalità. I carabinieri hanno confermato che l’appartamento era utilizzato come deposito e laboratorio per la produzione di fuochi d’artificio. Le operazioni di spegnimento e di messa in sicurezza del sito sono ancora in corso, mentre non risultano dispersi. La procura sta ora raccogliendo elementi per individuare eventuali responsabili e capire le dinamiche che hanno portato a questo incidente mortale.
La tragedia di Ercolano riaccende il dibattito sulla sicurezza e la legalità nelle attività produttive. È essenziale che eventi come questo non si ripetano e che le normative vengano rispettate per proteggere le vite umane. Le parole del sindaco Ciro Buonajuto rappresentano un monito per l’intera comunità: il rispetto delle regole è fondamentale per evitare che il dramma vissuto oggi possa ripetersi.