Solo qualche giorno fa è uscito Mucho Mas, il documentario incentrato sulla vita di Gianluca Vacchi. Dalle origini a star dei social, nonché nell’imprenditoria, il format ha subito attirato l’attenzione di tutti, specie quella dei suoi ex dipendenti. Non a caso, quest’ultimi hanno mosso accuse davvero molto forti verso la celebrità. Dalla colf che ha raccontato la “tragedia” dei video Tiktok, si è passati ad altre figure che parlano di pagamenti in nero. Il tutto ha creato un grosso polverone che rischia di compromettere il documentario.
Gianluca Vacchi: il caso colf
Sta facendo assai scalpore la vicenda dell’ex colf di Gianluca Vacchi che ha lamentato turni di lavoro massacranti, la riduzione o l’assenza dei riposi e delle ferie previste dalla legge, straordinari non retribuiti. Per tale ragione lo ha citato in tribunale, illustrando nei dettagli la situazione. Quarantaquattrenne di origini filippine, nell’atto di citazione civile ha ripercorso gli anni di lavoro a casa Vacchi: tra i comportamenti inappropriati descritti ci sarebbero gli scatti di ira dell’imprenditore che avvenivano se i suoi dipendenti, durante la registrazione dei suoi video per TikTok, non si muovevano “a tempo di musica” e se i balletti non venivano “eseguiti alla perfezione”.
Gianluca Vacchi: si aggiungono altri ex dipendenti
Quello dell’ex colf filippina sembrava un caso isolato, invece ne sono spuntati altri ancora più preoccupanti. Ex dipendenti di Gianluca Vacchi avrebbero deciso di seguire la strada della loro collega: citarlo in tribunale chiedendo un risarcimento da 70mila euro per le condizioni di lavoro definite “degradanti” alle quali sarebbe stati sottoposti. Ma non è finita qui, alcuni hanno parlato di pagamenti in nero per tantissimi anni: “Siamo stati pagati in nero per più di 10 anni e senza ferie o turni adeguati”. Qualcuno ipotizza che i casi potrebbero crescere ancora, mentre il profilo dell’imprenditore è finito al centro dell’ira degli utenti social
Gianluca Vacchi: rischio cancellazione per il documentario
La bufera di questi giorni ha inciso negativamente sul documentario Mucho Mas che ha iniziato ad ottenere recensioni negative da numerosi utenti social. La rabbia dei telespettatori è giunta fino ai vertici di Amazon, piattaforma che trasmette il format, i quali sono stati invitati a cancellarlo il prima possibile. N’è nata, infatti, una petizione che sarebbe stata già spedita a chi di dovere.
Dall’altro canto, Gianluca Vacchi si dice tranquillo e fa sapere attraverso una nota dell’ANSA che non interverrà in merito: “Riguardo alle notizie apparse in questi giorni sui media non ho rilasciato alcuna dichiarazione né ho intenzione di farlo, sono solo falsità e frasi offensive”.
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