La quarta stagione de La casa di carta ha registrato ascolti mostruosi diventando di fatto la serie più seguita la mondo. Tuttavia, alcune scelte hanno fatto molto discutere, tra cui quella di far morire una delle protagoniste più amate. Stiamo parlando naturalmente di Nairobi, la quale ha dovuto fare i conti con la brutalità di Gandia che non ha esitato a spararle. Proprio su Alba Flores, attrice che presta il volto a Nairobi appunto, è emersa una clamorosa rivelazione.
La casa di carta: il retroscena su Nairobi
Tra le protagoniste più amate de La casa di carta c’è senza dubbio Nairobi, la tenace criminale che è stata uccisa nelle battute finali della quarta stagione. Il grande successo ottenuto grazie alla serie spagnola ha spinto l’attrice Alba Flores a rivelare un clamoroso retroscena sulla sua carriera. Non a caso, pare che in passato abbia avuto problemi a recitare per via del suo naso piuttosto pronunciato. Come si legge su diversi siti, infatti, l’attrice sarebbe stata messa in discussione: “Alba Flores, attrice che presta il volto a Nairobi, fu messa in discussione perché non voleva fare la rinoplastica. Lei rispose che non ne aveva bisogno perché, anche se il suo naso non rientrava negli standard di bellezza, lei era a suo agio con lui e lo trovava un marchio distintivo”.
La casa di carta: il rapporto tra gli attori
Stando sempre a quanto emerso sul web, alcuni critici avevano mostrato addirittura il possibile risultato della rinoplastica sul viso di Alba Flores. Secondo loro, infatti, l’attrice, che oggi è diventata famosissima grazie a La casa di carta, avrebbe avuto una marcia in più con il nuovo naso, tanto da diventare lei la femme fatale del gruppo, ruolo che invece è assegnato a Ursula Corbero ovvero Tokyo. Tuttavia, neanche le proiezioni del presunto naso, il quale cambiava naturalmente l’aspetto nonché il profilo, avrebbero convinto l’attrice che si sarebbe detta comunque contraria.
Ad oggi, il suo personaggio è amato soprattutto per la semplicità di espressione che l’allontana dai canoni di bellezza di oggi, divenuti ormai fin troppo uguali.