Solo qualche mese fa, l’Italia piangeva per la morte di Michele Merlo. Il giovane ragazzo, conosciuto soprattutto per la partecipazione ad Amici di Maria De Filippi, fu colpito da una leucemia fulminante che gli ha causato una letale emorragia cerebrale. Per tante settimane si è chiesto se questa tragedia poteva essere evitata da una maggiore attenzione del Pronto Soccorso di Bologna. Dopo numerose indagine, la Procura ha fatto sapere che l’ospedale non ha colpe.
Morte Michele Merlo: il Pronto Soccorso non ha colpe
La morte di Michele Merlo non sarebbe arrivata per colpa del Pronto Soccorso. In molti avevano il timore che la situazione fosse stata presa con leggerezza, in quanto nessuno è riuscito a cogliere i sintomi del ragazzo. Tuttavia, per la Procura non ci sono dubbi. Come fa sapere Fanpage: “La Procura della città felsinea ha concluso gli accertamenti, svolti dai carabinieri del Nas, che non hanno ravvisato particolari responsabilità in capo ai medici emiliani che hanno preso in cura l’ex concorrente di Amici e di X-Factor”. E ancora: “Secondo quanto emerso dalle indagini della Procura, le condizioni dell’artista non avrebbero permesso interventi capaci di salvarlo. È per questo motivo che non si sarebbero ritrovati profili di colpa nei confronti dei medici”.
Morte Michele Merlo: la tesi degli inquirenti
Com’è risaputo, Michele Merlo si era presentato al Pronto Soccorso di Vergato, in Bologna, il 2 giugno, ma era stato poi dimesso. Successivamente, è arrivato in ambulanza la sera dopo e morto il 6 giugno, stroncato da un’ischemia cerebrale provocata da una leucemia fulminante. Gli inquirenti hanno fatto sapere che si poteva intervenire con esiti diversi in epoca precedente. In che modo? Con una diagnosi tempestiva e corretta. A fine maggio, infatti, il cantante si era rivolto a uno studio medico di Rosà, in provincia di Vicenza, e all’ospedale di Cittadella, lamentando alcuni sintomi e mostrando sulle gambe ematomi che si erano progressivamente ingranditi.
Morte Michele Merlo: le nuove indagine e la sofferenza dei genitori
I fascicoli dunque passano dalla Procura di Bologna a quelli di Vicenza. Michele Merlo, d’altronde, si era già rivolto a fine maggio a un medico della provincia vicentina. Stando a quanto rivelato da Fanpage, Domenico e Katia, i genitori del giovane cantante, stanno vivendo un periodo terribile: “Era il nostro unico figlio e per me e mia moglie Katia non c’è più un motivo per vivere. Stiamo insieme da quaranta anni, mai avremmo immaginato di dover sostenere una prova così tremenda”.
Ora le carte passano in un’altra Procura con lo scopo di capire cosa sia successo davvero in quei momenti tragici.