Non ci sono dubbi che la reazione per quanto accaduto a Chiara Ferragni stia perdendo un po’ il controllo. Da quando persino i politici ed esponenti di certa fattura hanno puntato il dito contro di lei, molta gente si è accanita sull’imprenditrice e i suoi marchi. Di quest’ultimo esempio n’è vittima una ragazza di 31 anni, Giulia, che è passato agli oneri di cronaca per essere stata insultata a Milano solo perché indossava il cappellino con il brand della Ferragni.
Chiara Ferragni: la storia di Giulia
Il confine tra avere ragione e passare nel torto è sottilissimo in certi casi, specie in Italia dove la cattiveria sembra accendersi per poco. Da quando Chiara Ferragni è finita al centro della critica e delle indagini a causa della vicenda legata al pandoro, si è creato una sorta di odio verso l’imprenditrice. E non solo a quanto pare. Dalla pagina “Storie degli altri”, spunta un episodio che vede coinvolta Giulia, una ragazza di 31 anni. Quest’ultima spiega di essere stata insultata perché indossava il cappellino con il brand della Ferragni: “Mi hanno insultato perché secondo loro non dovevo indossare il cappello di una truffatrice. Anche in metropolitana mi sono sentita osservata, tant’è che ho deciso di toglierlo e nasconderlo”.
Chiara Ferragni: la situazione sta degenerando
Continuando il suo racconto, Giulia spiega di avere avuto paura e solleva quindi un quesito che tutti dovrebbero farsi prima di attaccare. La ragazza dice: “Secondo voi è giusto avere paura o sentirsi minacciati solo perché si indossa un capo del suo brand? Dov’è finita la liberta di indossare ciò che si vuole? Quel cappellino l’ho comprato l’anno scorso, quando non si sapeva nulla di tutto questo. Mi piace e vorrei metterlo”. Infine conclude raccontando di averci rinunciato per paura e lancia un appello a favore dell’imprenditrice digitale: “Vorrei indossarlo ma purtroppo non lo sto mettendo più, e non lo trovo giusto. Chiara Ferragni ha sbagliato e sta pagando, ma non è un pretesto per usare violenza verso gli altri, nemmeno verso la stessa Ferragni”.
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