Da sempre al centro dell’attenzione nell’ambito musicale, Francesco Facchinetti ha deciso di confessare la sua malattia. Non è raro leggere insulti a suo carico in merito all’extralusso che gli circonda, ma non tutti sanno che questo deriva da una vera e propria patologia. Il dj, nonché conduttore e produttore, si è raccontato nella prima puntata della seconda stagione del podcast di Luca Casadei One More Time e ha rivelato di avere un disturbo della personalità narcisistica.
Francesco Facchinetti: la confessione sulla malattia
Nella seconda stagione del podcast di Luca Casadei One More Time, Francesco Facchinetti ha rivelato di avere una malattia che gli causa diversi problemi: “Ho un disturbo della personalità narcisistica. Se non avessi una Rolls da 400mila euro non uscirei di casa”. E ancora: “Mi definisco onnivoro, egocentrico e narcisista”. Tuttavia, il disturbo non va preso alla leggera, motivo per cui è a stretto contatto con una psicologa: “Da un anno vado dalla psicologa, perché è ovvio che questo disturbo della personalità narcisistica crea problematiche”. Per tale ragione, il cantante ha bisogno di circondarsi di tanto lusso e non sentirsi mai inferiore, da qui anche la decisione di applicare alla testa una patch cutanea per avere più capelli: “Mi trovo benissimo, ora ho finalmente la mia chioma”.
Francesco Facchinetti: la ricerca del lusso
Continuando la sua intervista, Francesco Facchinetti ha spiegato che è molto importante per lui avere cose materiali: “Fin da piccolo volevo una sorta di riscatto sociale, conquistare cose. Negli ultimi 10 anni ho lavorato molte ore al giorno per comprarmi un quadro di Andy Warhol. Ogni giorno mi chiedevo: ‘Perché ti alzi?’, ‘Per comprare un quadro di Andy Warhol’, mi rispondevo”. E sulle auto e il bisogno di apparire, il cantante svela: “Ogni tanto mia madre mi chiede: ‘Perché giri con una Rolls Royce da 3-400mila euro?’ e io dico: ‘Lavoro tutto il giorno, se non avessi una Rolls non uscirei di casa. Perché devo avere attorno a me cose che mi rendono la giornata piacevole'”.
Infine ammette: “Sono cose materiali? Sì. E’ destabilizzante raccontarlo? Sì, ma mi rasserenano”.