Qualche giorno fa a Live – Non è la d’Urso, sono andate in onda le immagini di Fabrizio Corona mentre giocava una partita di calcio nel carcere di San Vittore. Tuttavia, stando a quanto dichiarato dall’ex re dei paparazzi, Barbara d’Urso non avrebbe avuto la sua autorizzazione per trasmettere quel servizio. A farlo sapere è proprio il diretto interessato attraverso il suo legale Ivano Chiesa, il quale ha pubblicato un lungo post sul profilo Instagram del detenuto.
Fabrizio Corona, il comunicato a Barbara d’Urso
Avevano fatto molto scalpore le immagini di Fabrizio Corona a Live – Non è la d’Urso, in quanto i telespettatori hanno avuto modo di rivederlo sul piccolo schermo dopo numerosi mesi. Sta di fatto che il servizio di Barbara d’Urso non avrebbe per niente entusiasmato il diretto interessato. Il motivo? La conduttrice non avrebbe avuto la sua autorizzazione per riprenderlo all’interno del carcere di San Vittore. Il comunicato è arrivato in queste ore dal legale Ivano Chiesa che ha pubblicato un lungo post sul profilo Instagram di Corona: “Fabrizio Corona comunica di non aver in alcun modo autorizzato, tanto meno in esclusiva, la diffusione delle immagini che lo ritraggono all’interno del carcere di San Vittore, e che sono state mandate in onda nel corso della trasmissione condotta da Barbara D’Urso”.
Fabrizio Corona, il servizio della d’Urso pregiudica il suo percorso in carcere?
Continuando a leggere il comunicato del legale Ivano Chiesa, emerge come il servizio di Barbara d’Urso potrebbe pregiudicare il percorso giudiziario di Fabrizio Corona. Ma non solo, avrebbe anche alterato il suo stato psicofisico: “Fabrizio Corona ha soltanto partecipato ad un evento di beneficenza organizzato dal carcere di San Vittore, su richiesta delle stesse autorità penitenziarie. La divulgazione non autorizzata di tale immagini può pregiudicare il percorso giudiziario di Fabrizio Corona oltre ad averne alterato la stato psicofisico”.
“Quindi lo stesso si riserva ogni azione a tutela dei suoi diritti in ogni sede nei confronti di tutti coloro che hanno determinato tale indebita divulgazione” ha concluso l’avvocato.