Non c’è dubbio che Il Truffatore di Tinder, documentario rilasciato da Netflix, abbia avuto un impatto devastante sul mercato. Non si fa altro che parlare della storia di Simon Leviev, il quale avrebbe truffato diverse ragazze per potersi permettere una vita extra-lusso (sedotte e derubate). Dopo l’arresto con il rilascio a seguito di 5 mesi, il ragazzo israeliano ha dichiarato guerra al colosso americano per aver usato la sua immagine senza il suo consenso. Tuttavia, dopo alcune segnalazioni, Leviev non se la starebbe passando male.
Il Truffatore di Tinder: la nuova vita di Simon Leviev
Come ha spiegato perfettamente il documentario, Il Truffatore di Tinder, le cose dopo la presunta truffa ai danni delle malcapitate ragazze, che credevano di avere una relazione con lui ma si sono ritrovate con una marea di debiti, non sono andate esattamente come si credeva. Simon Leviev (nome falso) è uscito di galera dopo 5 mesi, mentre le ragazze devono fare ancora i conti con i creditori. Ma c’è di più. In questi giorni, l’attenzione dei media è tutta sulla nuova vita dell’israeliano. E’ un uomo libero e pare che riesca a guadagnare 30mila dollari al mese, se non di più. Come? Si è dedicato all’invio di auguri di compleanno, discorsi di incoraggiamento e messaggi di qualsiasi tipo alle persone che lo richiedono.
Il Truffatore di Tinder: una nuova Ferrari per Simon?
Secondo quanto rivelato da alcune fonti a TMZ, Simon Leviev sarebbe stato inondato dalle richieste dei fan. Attraverso l’app Cameo, il ragazzo sarebbe arrivato a guadagnare circa 30mila dollari nei suoi primi tre giorni, arrivando a chiedere agli utenti quasi 200 dollari per i video personali e 2000 dollari a video per le aziende. Un modo completamente legale che pare gli stia consentendo di ritornare a vivere nell’extra lusso. Di recente, Leviev è stato avvistato in una concessionaria di auto di lusso a Tel Aviv. Indossando niente meno che un’appariscente giacca di Gucci, il ragazzo sembrerebbe aver messo gli occhi anche su una Ferrari 296 GTB, il cui valore può arrivare fino a 250mila dollari.
Il Truffatore di Tinder: l’azione legale contro Netflix
Stando ai rumors, Simon Leviev sarebbe pronto a fare causa a Netflix per aver utilizzato impropriamente la sua immagine. Per giunta senza il suo consenso e senza il diritto di replica. Un’azione legale che potrebbe coinvolgere anche Peter, la guardia del corpo del ragazzo. Non a caso, nel documentario si lascia intendere che anche lo stesso Peter fosse coinvolto nelle presunte truffe di Leviev e ciò avrebbe inevitabilmente danneggiato la sua reputazione. TMZ, entrato in possesso della lettera inviata a Netflix dall’avvocato del bodyguard, rivela che la richiesta non sarebbe solo monetaria (e pari a circa 5 milioni di euro) ma riguarderebbe anche la volontà di cancellare del tutto il documentario. Cifra più alta sarebbe stata richiesta invece da Leviev.