La nuova edizione del Grande Fratello sta per partire a settembre 2023 e cresce la curiosità di scoprire chi entrerà nella casa più spiata d’Italia. Sono già arrivate diverse conferme sul lato vipponi, ma ciò che è emerso è che le trattative non sono state affatto facili. La nuova linea dell’emittente è chiara: eliminare il trash e i messaggi sbagliati, il che significa assicurarsi che ciò non avvenga. In che modo? Pare inserendo una penale altissima in caso di ritiro o squalifica.
Grande Fratello: a quanto ammonta la penale?
E’ risaputo che quando un concorrente abbandona volontariamente un reality o viene squalificato da esso sia costretto a pagare una penale. Anche al Grande Fratello è così, ma, se fino all’anno scorso le penali non ammontavano a cifre esorbitanti in quanto si presume fossero solo una piccola percentuale del cachet di una settimana, a partire da questa edizione avrebbero una cifra fissa. Ebbene sì, gli esperti rivelano che i vipponi di quest’anno sarebbero stati costretti a firmare un contratto in cui la penale in caso di ritiro o squalifica segnerebbe la bellezza di 50mila euro. Un vero rischio per molti personaggi dello spettacolo che, infatti, hanno preferito rifiutare di partecipare. Quelli che hanno detto “sì” avranno l’obbligo di tenere un atteggiamento esemplare affinché non si rovinino con le loro stesse mani.
Grande Fratello: stessa penale anche per i nip?
A quanto pare la penale del Grande Fratello in caso di ritiro o squalifica cambierebbe di qualche decina di migliaia di euro per i nip. Probabilmente il motivo riguarda il cachet che i personaggi sconosciuti andranno a guadagnare nell’arco dell’avventura. Se per i “vipponi” i compensi oscillano dai 5mila ai 9mila euro a settimana, quelli dei “nipponi” arrivano massimo a 3mila euro settimanali. Ed ecco che anche la penale per quest’ultimi sarà leggermente minore: si vocifera sia intorno ai 30mila euro.
E non è finita qui perché le sanzioni potrebbero comprendere anche atteggiamenti sbagliati, come parolacce continue (specie in prima serata) o espressioni offensive in generali, che, tuttavia, non sono punibili con la squalifica: in quel caso però potrebbe esserci una riduzione del cachet.
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